LA SCHEDA DELL'AUTORE: Cagnetti Enzo
Enzo Cagnetti
Al di là dell'Orizzonte
Poesie
Editrice: il F I L O
ISBN 88-7842-282-7
www.ilfiloonline.it
Prefazione
Marina Paola Sambusseti
Enzo Cagnetti con Al di là dell’orizzonte racconta, attraverso il filtro delle emozioni, la propria quotidianità. Ogni singolo avvenimento descritto appare come un’esperienza sentimentale profonda e decisiva. Egli guarda il mondo che lo circonda cercando di tradurne il moto continuo, come se il punto di vista del poeta fosse destinato alla fissità: immobile mentre il resto gira, giorno dopo giorno. Questa prospettiva, situata “al di là dell’orizzonte”, appunto, consente all’autore di trattenere con fermezza le redini del discorso poetico. Raggiungendo con la creatività un luogo situato altrove, egli evita di essere trascinato nel turbinio delle emozioni generate dagli eventi. Il verso segue un ritmo serrato, dettato da una ricerca continua dell’essenza attraverso un linguaggio telegrafico, diretto. L’attitudine dell’autore ad astrarsi nella scrittura trova il giusto contrappunto in talune liriche estremamente spontanee che, grazie al discorso diretto, stabiliscono un legame immediato con la realtà. L’autore, in sostanza, invoca ciò che lo circonda a partecipare al proprio pensiero, a fermarsi per un solo momento: [...] Fermati a pensare gelida panchina d’estate come il momento che vivi occhi spenti di pensieri di buchi sempre più evidenti, occhi spenti di doveri che scandiscono i giorni gemelli ma sconosciuti ad altri. [...] (Fermati a pensare) Enzo Cagnetti cerca, oltre le apparenze, il senso di un vivere comune non più schiavo della propria morale (Morire di Vergogna), una dimensione in cui gli essere umani possano manifestare la propria smania di vivere (Ansia), un mondo illuminato dalla luna: [...] Mai la luna piangerà perché è lei che dà luce perché nessun fiore ci sarà sulla polvere di una luna un ombra di luna un giro di luna il mio senso di luna. (Il mio senso di luna) L’autore trova il proprio “senso di luna” in un femminile complesso. La donna in questa silloge è in tutto, anche in un piccolo insetto laborioso con al posto degli occhi minuscole antenne ripiegate, una formica dal “sorriso accattivante” (Piccola donna formica), capace di conquistare spazi infiniti. La donna è ovunque ma allo stesso tempo pare irraggiungibile, inenarrabile, come un colore indefinito, una sfumatura nelle notti d’estate: L’aggressiva, la veterana, la vedetta lady bianche o nere sfumatura di notti d’estate nei viali profumati di Milano come boschi colmi di muschio senza via d’uscita [...] (Tre donne...) È lecito chiedersi cosa, o chi viva, al di là dell’orizzonte narrativo di quest’opera. Perché se il femminile è un elemento centrale nella scrittura di Enzo Cagnetti, egli coniuga invece al maschile la matrice creativa del verso. È Sfitro, che sembra nascondersi dietro ogni componimento: “Nuvole basse in un sogno | osserva pensante | l’uomo degno non è | guardo allo specchio | consumato dal tempo | e vedo Sfitro…” (Al di là dell’orizzonte). L’autore si guarda allo specchio e vede Sfitro, il suo alter ego, un personaggio fantastico che appare nei momenti più critici a indicare la direzione, a svelare persino il mistero del sogno eterno (Quando morirò). Sfitro rappresenta la natura istintuale dell’autore e come tale, è un alleato prezioso perché la poesia possa manifestarsi nella sua piena autenticità: Lungo la strada di schiena anime si incamminano verso fiori trasparenti di luce Sfitro osserva pensante il bianco movente il sempre che diventa istante [...] (Anime in cammino…) Sfitro è colui che guarda senza essere visto, che si cela dietro i pensieri poetici che deragliano, che canta canzoni tristi generate senza ritmo (… Poesia), è colui che testimonia il cambiamento: per chi ha coraggio | di sognare un | mondo diverso. | Puoi cambiare, crescere scegliere e volere | ma essere te stesso, | tu puoi essere te stesso (Certo che puoi). |
Sono stato a lungo incerto se riportare o meno la prefazione al libro di Enzo Cagnetti,
dal momento che la si può trovare anche sul suo sito , ma la recensione di Marina Paola Sambusseti è talmente bella che non ho potuto esimermi dal farlo.
A questo punto è veramente difficile esprimere una qualche analisi critica.
L'unica cosa che posso aggiungere è che le poesie sono molto accattivanti e questo libro non può mancare nella biblioteca di chi ama la poesia.
Enzo Cagnetti è poeta vero, con una predisposizione innata per la musicalità della parola.
Il fatto che l'autore devolva il suo intero compenso sulle vendite del libro all'associazione sordociechi " Lega del filo d'oro" è uno stimolo in più per comprarlo e tenerlo come fedele compagno per i nostri momenti più preziosi.
Andrea Tessa
L'autore devolve il suo intero compenso sulle vendite di questo libro all'associazione sordociechi "Lega del filo d'oro"
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